La Fondatrice: La storia


La Congregazione della Sacra Famiglia è stata fondata da Santa Paola Elisabetta Cerioli.

Ella nacque a Soncino, in provincia di Cremona, nel 1816 dalla famiglia dei nobili Cerioli, ricchi proprietari terrieri.

La volontà dei genitori, nella quale ella sempre riconobbe la volontà di Dio, la portò a 19 anni al matrimonio con il signor Gaetano Buzecchi, vedovo di 58 anni, erede dei Conti Tassis di Comonte di Seriate. Nel difficile matrimonio gli fu sposa docile e premurosa; fu rallegrata da quattro maternità, ma l'ora della gioia fu rapidissima perché tre figli morirono appena nati e il figlio Carlo a 16 anni.

A trent'otto anni rimase vedova, unica erede di un ingente patrimonio e matura, nella sua limpida fede e nel forte animo, per una dedizione senza riserve a Dio nel servizio dei piccoli e dei poveri.

Aprì alle ragazze abbandonate della campagna il ricco palazzo padronale di Comonte pochi mesi dopo la sua vedovanza e nel 1857 fondò l'Istituto delle Suore della Sacra Famiglia.

Superate non poche difficoltà, il 4 novembre 1863 realizzava finalmente la sua più profonda aspirazione, mettendo a servizio dei ragazzi la sua proprietà dotale a Villacampagna di Soncino, che affidava alle cure del primo e fedele collaboratore, fratel Giovanni Capponi.   

Dava così inizio agli "Istituti" delle Suore e dei Religiosi della Sacra Famiglia per il soccorso materiale e l'elevazione morale e religiosa della classe contadina, più emarginata del tempo.
Si realizzavano così anche le parole dei figlio Carlo che, sul letto di morte, le prediceva tanti altri figli e figlie da mantenere al suo posto.

Come modello di vita scelse e presentò ai religiosi, alle religiose e alle 'orfane' la Santa Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria con il desiderio che ciascuno, riconosciuta la propria figliolanza (da Dio), imparasse ad essere padre e madre.

La semplicità e l'umiltà hanno costituito l'aspetto caratterizzante la sua vita: virtù che raccomandava insistentemente alle sue sorelle.   Dopo essersi fatta povera con i poveri, morì il 24 dicembre 1865, affidando alla Provvidenza l'Istituto femminile già ben avviato e il seme, appena gettato, di quello maschile.

 

Dagli Scritti della Madre Fondatrice S. Paola Elisabetta Cerioli


Visita a Nazaret.
Siamo a Nazaret! Entriamo pian piano in quest'umile abitazione per non disturbarvi i suoi abitatori.

Chi sono Essi? I più augusti personaggi del Cielo.
Inoltriamoci... Che silenzio, che pace qui si respira!...
Dove sono? ... Eccoli: Maria sta seduta. Essa lavora, lavora per la Santa Famiglia. Sorelle, stupite ed ammirate! La Madre di un Dio!... la vedete? Essa prepara ed allestisce il cibo, lava le stoviglie, scopa e tiene netta la casa.
Qual maestà in tanta umiltà!... Qual pulizia in tanta povertà!... Qual ordine in tanta miseria!... Perchè? Perchè Maria è raccolta, non parla, opera con tranquillità e con amore per il suo Dio.
Bassi uffici, quanto siete grandi, quanto siete invidiabili, santificati e prima di noi esercitati dalla grande Regina del Cielo!...
Smania di prodursi, desideri d'alti impieghi, d'indipendenza, quando divenite ignobili a questo confronto! E potremo noi bramarvi?...
Vedete Giuseppe come guarda la casta sua sposa Maria... Il sudore bagna l’augusta sua fronte, la fatica lo aggrava, nullameno egli lavora sempre. E’ felice e ringrazia in cuor suo il Signore di potere, con i suoi stenti e con le sue fatiche, sostentare quei cari pegni, delizia degli angeli, sua gioia, suo amore, sua consolazione.
Fortunato Giuseppe! quanto bene corrispondeste a sì alta missione!
E noi, come corrispondiamo alla chiamata del Signore?...
Miriamo ai suoi piedi Gesù... oh il buon Gesù fatto piccolo per nostro amore!
Egli si trastulla con i pezzetti di legno che cadono dalle mani del suo Padre putativo; li va raccogliendo, li unisce; per far che? delle croci...
Quali pensieri passano nella mente di Gesù?
Pensa alla sua Passione... Miratelo!... Egli ci ha vedute e ce ne offre perchè vuole che lo seguiamo... Egli ne  dà pure in copia alla sua Santa Madre, che le riceve con allegrezza e con amore.
Le ricuseremo noi, dunque, dopo che le accettò Maria Santissima e dopo che abbiamo scelto di essere Sorelle e di seguirlo da vicino?...
Ma vedete come Maria e Gesù obbediscono a Giuseppe! Essi non guardano alla loro dignità ed alla loro maggioranza sopra di Lui: Giuseppe è stato dato loro da Dio e questo basta.

Egli è obbedito, onorato, servito.
Qual esempio!... intendete, meditate e ricopiate!...

Brevi riflessioni sugli esempi di Gesù Cristo per uniformarvi la nostra condotta.
Saremo care a Gesù in proporzione che crescerà in noi l'amore di Dio e che cercheremo di uniformare, per quanto sarà possibile, i nostri sentimenti, i nostri desideri, le nostre inclinazioni a quelle di Gesù.
E qui riflettiamo qual era l'amore di Gesù Cristo per il suo Divin Padre, l'interesse e la premura perchè Esso venisse onorato e glorificato.
Per quanto possiamo, procuriamo d'imitarlo col fare tutto il possibile perchè Dio venga conosciuto, amato e servito sì da noi che dalle nostre Figlie e ragazze di scuola, e preghiamo sempre per la conversione dei peccatori e degli eretici: preghiamo per la Santa Chiesa, per il Papa, per i Ministri di Dio, acciò servano e s' impieghino tutti per la sua gloria e per il suo servizio.

Gesù ardeva d'amore per gli uomini; la sua Incarnazione, la sua vita mortale, la sua passione e morte, l' Istituzione ammirabile del SS. Sacramento ce ne danno una prova certa...
Imitiamolo con l' amare noi pure il prossimo come noi stesse, col servirlo, col compatirlo nei suoi difetti e nelle sue debolezze e con l'essere pronte a sacrificare perfino la nostra vita per quella del prossimo.

Gesù era dolce ed umile di cuore, ce lo dice Egli stesso... imitiamolo col considerarci le ultime della casa e delle compagne, con lo stare volentieri coi poveri, con le persone che ci sono moleste, col desiderare che le altre siano esaltate e noi dimenticate ed avvilite, per puro amore e brama d'imitarlo e piacergli.
Gesù è stato obbediente sino alla morte e morte di Croce ... Oh! qui mettiamo tutto l'impegno e tutta la premura per imparare da Lui come si deve obbedire, poiché ne abbiamo anche il voto.
Che la nostra obbe­dienza, dunque, sia pronta, senza permetterci, né inter­namente, né esternamente, alcuna obbiezione; obbediamo allegramente ed esattamente.

Riflettiamo alle opere, alle azioni di Gesù e cerchiamo in tutto e per tutto di uni­formarvici... non solo nelle sue azioni più grandi, ma principalmente nelle più minute, comuni ed ordinarie.

Abbiamo sempre sotto gli occhi questo Divino esemplare: la sua modestia, la sua bontà, la sua dolcezza, la sua affabilità, la sua compostezza, la sua pietà, il suo can­dore.

Andiamo da Maria per trovare Gesù; da Giuseppe per trovare Maria.

Gesù, Maria, Giuseppe: nostra Famiglia, nostri modelli, nostri protettori nel corso di questa breve vita; nostro aiuto e conforto nel punto della morte ; nostra pace e nostro gaudio per tutta l'eternità.


Modelli della nostra condotta

...Con attenzione particolare studieremo i modelli nei tre santi Personaggi, dei quali è formata questa augusta e Divina Famiglia, della quale ci chiamiamo Sorelle…

Sì, mie carissime, da questa noi dobbiamo formarci lo spirito, i sentimenti, l’inclinazione ed il cuore.


Consideriamoli spesso nella loro povera casetta di Nazaret ed imitiamo il loro raccoglimento, il loro assiduo lavoro, la loro povertà: i nostri occhi si aggirino e si fermino ora su Maria per ricopiare in noi la sua modestia, il suo raccoglimento, la sua compostezza: ora su Giuseppe per ammirare la sua tranquillità, la sua prudenza, il suo abbandono e la sua confidenza in Dio: su Gesù, poi, oh sì, su Gesù!... e ci si presenterà la sua mansuetudine, la sua dolcezza, la sua umiltà…  in tutti poi una bontà, un'affabilità, una certa aria di Paradiso che incanta e che innamora...


Che grandi lezioni, che grandi cose, che grandi esempi  possiamo ricavare da questa augusta Famiglia, da questi grandi  Personaggi!


Non leviamo mai gli occhi, la mente  ed il cuore dalla loro presenza.


In tutti gli incontri, in tutti gli avvenimenti  sì prosperi che avversi, la loro vita, la loro condizione comune e povera, le loro occupazioni, le loro fatiche, ci forniranno abbondante materia di esempi e d'istruzione.


Seguiamoli e dimoriamo spesso ora nella grotta di Betlemme, ora per le montagne della Giudea, per le strade d'Egitto e per quelle di Gerusalemme, ora con Gesù nell'orto degli olivi, e ovunque per incoraggiarci ai patimenti, alle prove, all' abnegazione e ai sacrifici, se mai fossimo così deboli da lasciarci abbattere ed intimorire al loro aspetto; ora sul Calvario in compagnia di Maria Vergine Addolorata per imparare come si soffra e si deve soffrire quando veramente si ama Dio.


Viviamo, infine, della vita di questi tre Personaggi; ricopiamo in noi stesse i loro sentimenti, entriamo nelle loro disposizioni, seguiamo le loro inclinazioni, amiamo ciò che essi amarono, odiamo ciò che essi odiarono, non rallegriamoci che di ciò onde essi si rallegrarono; mostriamo infine, per quanto alla nostra debole e corrotta natura ci sarà possibile, che siamo vere Sorelle della Sacra Famiglia.