Da tutti noi del Gruppo Missionario

 

 

 

Tutti noi del Gruppo Missionario auguriamo a tutti

i benefattori, i sostenitori e gli amici 

Buone Feste 

 

Buone feste 2021

Tutti noi del Gruppo Missionario augura a tutti i benefattori, i sostenitori e gli amici Buone Feste 

…Facciamo del natale qualcosa di speciale…
…Facciamoci un regalo…facendo un regalo…


A Natale, in questa nostra società consumistica, spesso pensiamo solo a noi stessi….senza sapere che siamo fortunati ad avere tanto, mentre molti,…troppi…, hanno nulla….

Quest’anno vorremmo riproporre un’iniziativa diversa dal solito: invece di comprarci regali costosi, accontentiamoci di regali modesti, accantonando la differenza del prezzo per uno scopo benefico.

 

 

Santa Pasqua 2017


Gesù è morto una volta per risorgere ogni giorno nella nostra vita! Auguri di buona Pasqua!


Che queste festività pasquali possano essere esempio da raccogliere, affinché ogni giorno nei nostri cuori ci sia la rinascita di pace e speranza!


La pace delle feste pasquali possa essere un fiore che fiorisce rigoglioso nel tuo cuore!


Il Signore Padre Nostro è risorto per noi, per donarci pace e protezione.

Possa esserci esempio affinché ogni giorno sia amore quello da dover dare alla nostra famiglia.

Sinceri auguri da tutta la comunità


Santa Pasqua 2016


Buone Feste da tutti noi!


È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano; ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare un altro; ogni volta che volgi la schiena ai princìpi per dare spazio alle persone; ogni volta che speri con quelli che soffrono; ogni volta che conosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.

È Natale ogni volta che permetti al Signore di amare gli altri attraverso te...

-- Madre Teresa di Calcutta


Da Fra Alessandro - Maggio 2015



Buona sera S.,
da un po' di tempo p. Agostino mi ha chiesto di inviarti notizie della Maria, la ragazza che avete aiutato con l'adozione a distanza.

Ti riassumo brevemente cos'è avvenuto in questi anni:
1° Maria ha frequentato e concluso a pieni voti il corso di educatrice d'infanzia.

UN VIAGGIO CHE  IN…SEGNA

Immagini interiori di un viaggio missionario in Mozambico. Di Simone  e Stefania

Per  potervi  raccontare  e  soprattutto  farvi comprende  le

emozioni e l’esperienza vissuta in Mozambico, dobbiamo cominciare dalle motivazioni che ci hanno spinto ad affron- tare questo viaggio, da quello che portavamo nel cuore e soprattutto da chi siamo…

Ci chiamiamo Simone e Stefania e circa un anno fa abbia- mo deciso di fondere il nostro amore con Cristo attraverso il sacramento del matrimonio, per questo abbiamo iniziato i corsi prematrimoniali presso la casa di spiritualità a Mar- tinengo. Lì padre Giovanni Prina ci ha parlato di questo viaggio missionario: quando il Signore ti chiama a vivere un esperienza non bada certo a spese, ed entrambi i nostri cuori sentivano forte il richiamo di questo viaggio che in…segna.

Vacanze terminate per P. Ago, ritorno a Marracuene!


Le vacanze di P. Agostino sono terminate!

Mentre era in Italia è venuto a trovarci ed è stato un po' con noi!

Al suo ritorno in Mozambico ci ha scritto questa email:

"Ciao, ieri sono arrivato in perfetto orario e mi sono trovato subito nell'umido caldo mozambicano che dall'arrivo a quando sono andato a dormire mi ha fatto sudare. Dalle apprezzate fresche temperature degli ultimi giorni alle contrastanti umide e calde l'impatto richiede adattamento.


All'areoporto di Maputo é andato tutto bene e sono passato con le mie stracolme valigie piene di ogni ben di Dio (salami, grappe, grana, caffé e altro...) che gusteremo noi e che i miei confratelli apprezzarono con soddisfatto compiacimento. Informai con un sms che avevo portato tutto a destino senza lasciare nulla alla polizia dell'aereoporto coloro che mi offrirono quel ben di Dio e che contribuirono a rendere un quantitativo che mi preoccupava per i controlli sempre piú fastidiosi della polizia che ispeziona accuratamente ogni cosa.


Altra cosa che mi ha riportato immediatamente a questa realtá é stata la mancanza di corrente (che mancava dalle 13hr) ed é rientrata alle 22hr. Di conseguenza mi ha obbligato a fare la doccia fredda e dai primi brividi si é trasformata in gradevole freschezza. Sempre a riguardo della mancanza di corrente, mi dicevano che ogni giorno manca per 8hr, 12hr e certe volte anche di piú.


Non vedevo l'ora, inoltre, di andare a riposare e rilassarmi, e sperare che il mal di testa - causato dalla mancanza di sonno durante il viaggio - mi passasse. Oggi mi sento quasi in forma, perlomeno non ho piú il mal di testa e la pioggia notturna ha riportato una temperatura piú piacevole.

Ciao, ti saluto e vi auguro pace e bene. p. Ago"


Tanti auguri di Buone Feste da tutti noi

È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano; ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare un altro; ogni volta che volgi la schiena ai princìpi per dare spazio alle persone; ogni volta che speri con quelli che soffrono; ogni volta che conosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. È Natale ogni volta che permetti al Signore di amare gli altri attraverso te...

-- Madre Teresa di Calcutta


Padre Agostino in Vacanza.

E' tornato in Italia per le sue meritate vacanze, rimarrà con noi fino a dopo le feste Natalizie.

Non possiamo che augurargli buone vacanze e bentornato con noi.

11/12/2013

P. Agostino è venuto a farci visita e si è incontrato con la capogruppo Santina ed il gestore del bar del Santuario della Madonna della Bozzola "zio Cesare".

Al bar del Santuario "in pianta stabile" la cassettina dove gli avventori lasciano sempre una piccola offerta per la missione di Marracuene (la cassettina è quella blu sul bancone in mezzo a loro).

Il Papa riceve il premier del Mozambico:

impegno della Chiesa per pace e sviluppo


Papa Francesco ha ricevuto oggi in udienza, in Vaticano, il primo ministro del Mozambico, Alberto Clementino Vaquina. Durante il cordiale colloquio, riferisce un comunicato della Sala Stampa, il primo ministro ha rinnovato al Santo Padre “le felicitazioni del popolo mozambicano per la Sua elezione al Soglio Pontificio”. Si è inoltre espresso “compiacimento per le buone relazioni esistenti tra la Santa Sede e il Mozambico, ulteriormente consolidate dall’Accordo bilaterale fra le Parti, firmato il 7 dicembre 2011 e ratificato lo scorso anno”. In particolare, prosegue la nota, ci si è soffermati sul “contributo positivo della Chiesa cattolica alla pace e allo sviluppo del Paese, soprattutto attraverso le sue opere educative, caritative ed assistenziali”. Infine, conclude la nota, “sono state brevemente passate in rassegna alcune sfide e problematiche che attualmente interessano l’Africa australe”.

Testo proveniente dal sito http://it.radiovaticana.va/

Benvenuto Santo Padre

Francesco I

 

 

Articolo su "Famiglia Nostra" di dicembre 2012


interessante articolo pubblicato su "Famiglia Nostra" di dicembre 2012

 

Leggi l'articolo

Auguri da Fra Alessandro

Santo Natale 2012

L’Angelo Gabriele è andato da Maria per annunciare la Vita.

Maria è andata da Elisabetta per servire la Vita.

Giuseppe e Maria sono andati a Betlemme per far nascere la vita.

Gli angeli sono andati dai pastori per proclamare la Vita.

I Pastori ed i Magi sono andati alla grotta per adorare la Vita.

 

Che il Natale 2012 incrementi in tutti il desiderio di proteggere la Vita che Dio stesso ci ha offerto.

Accompagno questo augurio con l’abbraccio riconoscente dei bambini della Missione di Marracuene.

 

fra’Alessandro Asperti

Un articolo che parla di noi!

L'amico Massimiliano Ferla di VERI EROI ha scritto un articolo che parla di noi, della Congregazione della Sacra Famiglia, della missione di Marracuene, della nostra attività di Gruppo Misisonario

Potete leggere l'articolo da qui

 

Progetto Musicale Missionario

 

Il nostro Gruppo Missionario ha in mente un progetto per una serata musicale, zona Lomellina, per raccogliere fondi per la missione.
Stiamo cercando persone di buona volontà che ci aiutino ad organizzarlo ed a realizzarlo. Contattare Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

BUONE VACANZE

Il Gruppo Missionario non va in vacanza. Noi volontari rimaniamo a disposizione per qualsiasi cosa. Se volete continuate pure a mandare le vostre email con richieste di preghiera oppure anche solo per un saluto.

Le prime due casette

Ciao,

ecco una delle prime due casette realizzate per i ragazzi del Centro di Marracuene che si preparano ad una completa indipendenza.

É stata costruita per i fratelli Manuel e José Pessane rispettivamente di 22 e 18 anni.

Sorge su un terreno di 950 mq dei quali ne occupa 70 e si compone di una veranda, un bagno due camerette ed una sala/cucina.

Non manca proprio nulla.

Alla costruzione hanno lavorato un muratore e un manovale coadiuvati dai ragazzi del Centro durante il  tempo libero da impegni scolastici.

Comunicazione da Fra Alessandro

 Carissimi, eccovi una bella notizia:

Venerdì scorso, 24 febbraio, Eugenio Pedro Manhiça, alunno del nostro Centro di Marracuene, con la discussione della tesi finale presso l’USTM (Università São Tomás de Moçambique) ha concluso i suoi studi laureandosi a pieni voti e ricevendo i complimenti non solo dalla Prof. Relatrice ma anche  dal Prof. Opponente.

La Relatrice, con evidente soddisfazione mi ha poi confidato che i risultati conseguiti da Eugenio sono i migliori fin’ora ottenuti alla facoltà di Diritto dell’USTM. E’ questo un bel traguardo per tutti: per Eugenio che ha potuto mettere a frutto le sue capacità intellettuali; per chi da anni con costanza ha sostenuto generosamente l’onere economico e per noi tutti della Sacra Famiglia che possiamo veramente dire di essere riusciti a dare futuro ad un ragazzo che diversamente ne avrebbe avuto uno ben diverso.

Nuovo anno, ritorno al lavoro!

P. Agostino ci ha inviato una email in cui descrive il suo ritorno alla Missione, dopo la vacanza natalizia trascorsa in Italia:

"Ciao, il viaggio è andato bene e sono stato accolto da un pomeriggio soleggiato e illuminato da colori vivaci e sgargianti, resi vivi da un sole splendente nell’intenso azzurro del cielo. Un lieve vento caldo era piacevole al finestrino abbassato della macchina, mentre si tentava di evitare qualche buca che per la loro quantità erano aumentate lungo la strada che si stava percorrendo, affollata da pedoni e venditori, da motori e fumi.
Da lunedì è iniziato il nuovo anno scolastico e al nostro centro gli alunni hanno ricominciato a brulicare. Alla scuola materna sono riprese le iscrizioni che rimasero sospese dagli inizi di dicembre. I volontari sono impazienti per il tempo atmosferico che da lunedì è cambiato e da allora continua a piovere, impedendo loro di lavorare. La pioggia ha iniziato a fare alcuni danni, allagando e scorrendo lungo le strade scavando nella sabbia e, insieme al vento forte, qualche lamiera è volata dai tetti, spezzando rami … la scuola statale vicina al nostro centro è stata scoperchiata come se fosse stata una pagina voltata dall’alunno per leggere quella successiva.

Ti saluto e ti auguro pace e bene, che il Signore volga il suo sguardo su di voi, ciao. P. Ago."



 

 

DI NUOVO IN ITALIA

 

P. Ago è tornato oggi in Italia per una vacanza di circa un mese!

Bentornato!

LA MISSIONE, un impegno oggi necessario

 

Omelia del giorno 23 Ottobre 2011

 

XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A)

 

Fa bene, ed è oggi una grande necessità, celebrare in ottobre il mese 'dedicato alla missione' ...

Cosa dire? Ci fu un tempo in cui, in questo giorno, si ricordavano solo i popoli non ancora evangelizzati. E ancora oggi tanta parte della umanità non conosce Gesù e la Sua Parola.

Per portare Cristo a tutti, è davvero preziosa e grande l'opera di tanti missionari, che a volte vivono in condizioni difficili, altre volte, come in Cina, con il rischio o della galera o dell'essere uccisi.

Sono i meravigliosi missionari 'di frontiera'.

Ma il compito di fare conoscere Gesù e il Vangelo è solo compito di alcuni o è dovere di tutti?

Non è forse vero che i nostri 'primi missionari' dovrebbero essere i nostri genitori, che ci fanno della vita un dono, che agli occhi del Padre ha una sola ragione: conoscerLo, amarLo , servirLo per poi alla fine, se saremo degni, gioire con Lui in Paradiso?!

C'è una preghiera eucaristica che descrive in modo meraviglioso chi è Dio per ogni creatura.

Un sorprendente fascio di luce

Era talmente una giornata serena che l’azzurro intenso del cielo si confondeva all’orizzonte con il colore del mare. Il mio sguardo si perdeva sull’immaginabile separazione tra cielo e mare, e non si stancava di guardare tanta meraviglia naturale. Il cielo era senza nuvole. Il sole regnava sornione e faceva sentire il suo calore settembrino, pari al sole primaverile del mese di aprile italiano. Era gradevole il suo calore sulla pelle, che veniva accarezzata da un piacevole vento. Alle mie spalle si sentivano voci di donne e bambini provenire dall’ombra di verdi foglie che vestivano gli alberi, le palme e i cocchi, che mascheravano le capanne degli abitanti di quella terra. Una vegetazione lussureggiante rendeva vivace il verde che lasciava intravedere qua e là con qualche pennellata un chiaro marrone dei tronchi e le foglie secche delle palme con le quali erano formate le abitazioni. Davanti a me il mare era molto calmo e le onde sembravano accarezzare la bianca sabbia.

AVVISO: Gruppo di Facebook in chiusura

 

Carissimi amici e sostenitori del nostro Gruppo Missionario,

a causa dei continui aggiornamenti fatti da Facebook per i gruppi di condivisione, il nostro gruppo sta per chiudere.

Nel frattempo abbiamo pensato di creare una pagina (non un gruppo) sempre su Facebook, in modo da non lasciare nulla al caso e far conoscere la realtà delle missioni il più possibile.

 

Il nuovo indirizzo è http://www.facebook.com/MarracueneOnLine se ne volete far parte entrate e cliccate su MI PIACE.

Abbiamo lasciato anche un link diretto sul menù a sinistra, sempre a disposizione!

Speriamo di avervi numerosi tra noi!

Gruppo Missionario MarracueneOnLine

Per tutti i volontari ed i sostenitori

Io vi prometto di celebrare per voi tutti che a distanza ci aiutate sia spiritualmente, che moralmente e finanziariamente; dedicando tempo, energie, pensiero e quant’altro; soprattutto la vostra testimonianza di fede senza la quale non fareste quanto state facendo.

Grazie.

E che il Signore possa ricompensarvi nel modo a lui gradito. Io vi saluto e vi auguro – per intercessione di Maria Regina della Pace – pace e bene.

Ciao, p. Ago.

Tempo di spaventapasseri

 

La domenica vado nelle comunità per celebrare la messa e in questo periodo, rispetto ai mesi precedenti, incontro meno persone nella cappella. La gente è nei loro campi coltivati e fa lo spaventapasseri per far scappare i passerini e impedire loro che becchino il riso che sta maturando, perché è ormai prossimo al tempo della mietitura. Il signor Bila, un anziano contadino, che a guardare il volto si nota la pelle bruciata dal sole, le rughe e la fatica del lavoro, mi diceva proprio quest’ultima domenica che «basta poco tempo perché in una sola volta uno sciame di passerini becchi una quantità di riso paragonabile a mezzo sacco. Mia moglie questa mattina - aggiunse - è andata nel campo verso le sei, prima che sorgesse il sole. Pertanto, questa domenica non partecipa alla celebrazione della messa. Quando sarà terminata la messa andrò io a dargli il cambio e lei andrà a riposare. Poi, nel pomeriggio verranno i figli e rimarranno fino alle sei di sera, quando si è fatto buio. In questi giorni bisogna continuamente stare attenti e continuare a vegliare camminando in continuazione attorno al campo, altrimenti sciami di uccelli beccano il riso, proprio ora che è prossimo alla mietitura.

Una lettera da Fra Alessandro

per la Santa Pasqua 2011

 

Fra Alessandro Asperti ci ha inviato una lettera in occasione della S. Pasqua dove ci racconta quanto ha vissuto alla missione di Marracuene nel primo trimestre del 2011.

Leggi la lettera con tutti gli aggiornamenti clicca qui

Su ali d’aquila...Sotto un altro cielo.

L’esperienza del Noviziato Internazionale.

 

Mi chiamo Fabio Cappello, sono seminarista della Sacra Famiglia dal 2002; con questo articolo voglio condividere con voi, cari amici della Sacra Famiglia, una tappa molto importante del nostro cammino formativo che mi tocca personalmente: l’esperienza del Noviziato Internazionale.
Mi trovo attualmente in Mozambico, nella missione di Marracuene in provincia di Maputo, dove vivono e lavorano alcuni Padri della nostra Congregazione. É proprio questa terra africana, lontano da Martinengo e dall’Italia, e questa missione particolare di Marracuene che, la Congregazione, attraverso il suo Consiglio, ha scelto come luogo adatto e privilegiato per costituire la casa del Noviziato Internazionale. Internazionale sì, proprio perché si vuole sensibilizzare il candidato alla vita religiosa verso una apertura missionaria che in questi ultimi anni ha preso piede nella nostra Famiglia Religiosa grazie alle missioni che sia in Mozambico che in Brasile stanno incontrando un progressivo e notevole sviluppo nel campo educativo e pastorale. Dunque è in questa terra che da quest’anno tutti i novizi della nostra Congregazione vivranno questa forte esperienza formativa, necessaria per consacrarsi al Signore con la Prima Professione Religiosa dopo un anno di intenso cammino. A partire dal 23 Gennaio di quest’anno, festa della nostra Fondatrice e giorno del mio ingresso ufficiale in Noviziato, ho 12 mesi a disposizione per prepararmi alla prossima consacrazione religiosa.

Avventura o ordinarietà di tutti i giorni?

Erano le due, l’altra notte, quando il temporale mi svegliò. Oltre ai tuoni, era l’assordante rumore amplificato dalle lamiere ulle quali precipitava la pioggia battente a interrompere il sonno. A due metri al di sopra della mia testa non c’era la soletta in cemento, ma bensì il tetto in lamiera che mi proteggeva e mi separava dalla violenza con la quale il temporale si scagliava su di esso. Dalla finestra spalancata si sentiva entrare l’aria fresca ad alleviare il caldo che durante il giorno le stesse lamiere riscaldate dal sole avevano reso la camera un forno. L’abbassamento della temperatura, quella notte, permise di riposare bene e alzarsi ben riposati.

Di nuovo in Africa

 

Sapevo che dovevo andare in Africa, che sarei ripartito e tornato in Mozambico, ed è bastato poco per rendermi conto di essere arrivato in Africa. Dopo aver messo il piede fuori dall’aereo per scendere, alle 5 e 30 del mattino una calda aria venne incontro per accoglierci. In aeroporto regnava la calma e la tranquillità mozambicana. Il viaggio è andato bene senza alcun problema, nemmeno alla dogana abbiamo avuto problemi e tutto (salami, caffè, grana …) è passato come se niente fosse.

Omelia del giorno 24 Ottobre 2010

XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno C)

Di Monsignor Antonio Riboldi, Vescovo emerito di Acerra

 

 Ottobre è il mese che la Chiesa

dedica alla missione

 

È necessario continuare ad evangelizzare, ripetendo che ogni uomo, nessuno escluso, non è 'totalmente uomo', creatura di Dio, se non è illuminato e sostenuto dalla stupenda verità che Gesù ha condiviso con i Suoi, cioè la Buona Novella del Vangelo: siamo tutti amati dal Padre e Lui attende il nostro amore.

Una verità che non è solo conoscenza, ma deve diventare esperienza di vita.

È il Volto di Dio che vuole diventare volto dell'uomo, o, ancora meglio, la vita che diviene Sua trasparenza.

Ma tanti - anche tra di noi, che ci chiamiamo cristiani, superficialmente, troppo superficialmente -non sanno afferrare l'urgenza "di questo Annuncio, dell'evangelizzazione per l'umanità e... anche per la nostra Italia.

In questo mese è doveroso pensare ai tanti nostri missionari che senza badare ai sacrifici, condividendo la povertà di tanti, mettendo in conto il pericolo di sacrificare la vita, portano l'amore di Dio in terre lontane e spesso pericolose.

Ma proprio il ricordarli ci deve spingere ad altrettanta generosità, iniziando la missione evangelizzatrice nelle nostre famiglie, nelle comunità, ovunque.... senza false paure!

Andrea de il suo gatto FioccoUn regalo originale per la Cresima

 

Quanti ragazzi che stanno per ricevere la Santa Cresima attendono questo giorno anche per i regali che riceveranno?

Chi chiede il cellulare, chi la consolle più in voga del momento per i videogiochi, chi la bicicletta, chi dei nuovi capi di vestiario...insomma chi più ne ha più ne metta.

Sicuramente molti, tutti...

o...quasi....

Così non è stato per un giovane cresimando che, contrariamente alle richieste di tendenza di tutti i cuoi coetanei, ha voluto come regalo...una sorellina o un fratellino adottato a distanza.

Andrea con mamma e papàDa tempo Andrea aveva espresso questo desiderio e qualcuno, sicuramente, lo avrà anche un pochino preso in giro ma lui è rimasto fermo e dediso sul suo desiderio.

Tanto che qualcuno si è mosso per accontentarlo.

Ed ecco che il giorno della Santa Cresima il giovane Andrea si è visto regalare una "sorellina a distanza".

La sua gioia e la sua commozione sono state grandi tanto da invogliarlo a voler proseguire nell'impegno che un'adozione a distanza comporta.

Bravo Andrea, grazie per quanto hai voluto fare per i più bisognosi.

Il Gruppo Missionario

  

BUON VIAGGIO PADRE AGO!!!

Un saluto ed un augurio a Padre Agostino che è partito per tornare a Marracuene, dove lo aspettano tutti a braccia aperte.

Dopo un anno di assenza, per impegni in Italia, fa ritorno alla sua "escolina" dai suoi bambini.

Non possiamo che augurargli BUON LAVORO!!!

Auguri di Buona Pasqua!

Cristo è risorto.

La Sua presenza si manifesta in ogni cosa vivente, in ogni insetto, in ogni foglia, nel canto degli uccelli.

Cristo è vivo.

La Sua mano guida il meraviglioso risveglio della natura a primavera e riempie di gioia i nostri cuori.

Nessuna distanza e niente nel creato potrà separarci dall'amore di Dio.

Possiate sentire la Sua onnipotente presenza in ogni momento della vostra vita.

La Pasqua sia uno dei momenti di meditazione interiore di pace con se stessi e di ricerca di energia positiva da donare agli altri senza distinzione.

La Pasqua la festa di chi crede nella bellezza dei piccoli gesti... e di chi sa che la vita sa stupire oltre ogni aspettativa.

Lo spirito della Pasqua vi aiuti a trovare la gioia nelle piccole cose e vi doni la fede nel Signore che ha dato la vita per la nostra salvezza. 

L'ulivo è il simbolo della pace, non dura un solo giorno ma regna infinitamente tutti gli anni anche nelle vostre case.

Con l'augurio che il miracolo della Pasqua possa toccare le vostre vite e la vostra casa.

Che la gioia pervada il vostro cuore e vi regali felicità inattese...

Che la colomba della Pace porti tanta serenità nei cuori di chi crede e tanta luce per illuminare chi è cieco.

Gesù risorto porti un sorriso sul volto di tutti i bambini del mondo e soprattutto a quei bimbi i cui diritti vengono violati.

Il nostro augurio di una Buona Pasqua piena di gioia e felicità per tutti.

Padre Agostino e i volontari del Gruppo Missionario MarracueneOnLine

 

AUGURI DI BUON ANNO

L'ultimo dell'anno segna l'incontro tra la morte e la vita; facciamo morire i dispiaceri e le amarezze e riaccendiamo l'amore e la saggezza.

Un nuovo anno, un'occasione nuova, una pagina bianca del libro della vita dove possiamo scrivere ancora...

Sogni e speranza sono i nostri pensieri più reconditi, auguriamo che i sogni più belli si avverino in questo nuovo anno.

Possiate avere dei muri per il vento, un tetto per la pioggia, una tazza di tè davanti al fuoco, risate per rallegrarvi, quelli che amate accanto a voi e tutto ciò che il cuore desidera.

Auguriamo semplicemente un anno all'insegna della ricerca di quello che conta davvero, un anno pieno di sorrisi, senza una lacrima.

Ma se le lacrime ci saranno, che siano di felicità.

Augurare un anno di felicità senza avere il potere di realizzarlo è vano.

Ma una cosa possiamo fare, con più probabilità di successo: innalzare una preghiera al Padre per tutti senza alcuna distinzione né di razza né di religione.

Che il 2010 sia veramente un anno di pace fraterna nel mondo intero.

Il Gruppo Missionario MarracueneOnLine
Buon Natale

vig-nativitAugurare Natale con le solite parole può risultare ormai superato e banale, in un Mondo, certamente ancora bello, ma in cui tutto procede a ritmo veloce tanto da far dimenticare chi siamo...
E' un buon motivo per fermarsi, augurando non solo agli altri ma a se stessi tanta serenità e contentezza per essere più fortunati. 
E quel giorno verrà, ci guiderà una stella, ci indicherà la via per quella Grotta Santa, sarà la sua luce che nell'anima nostra farà chiarore ed ogni bene del mondo sarà ben poca cosa di fronte a quel Santo Bambino. 
L'augurio è per tutti di fermarci a pensare sulla Santa Famiglia, alla nostra famiglia.
Buon Natale sereno con tutto il cuore.
Il Gruppo Missionario MarracueneOnLine

Lettere e letterine...

Per sentirci più vicini abbiamo deciso di pubblicare alcune lettere. Chiunque può scriverci a partire dai missionari, i loro bambini coi famigliari, ma anche tutti quelli che si sentono coinvolti da questa realtà. Quindi non esitate a scriverci e pubblicheremo le vostre lettere….

Domenica 1 febbraio 2009

Ciao S., oggi sto vincendo la mia pigrizia relativa alle risposte alla posta elettronica. Ultimamente apro la posta elettronica raramente (quasi una volta la settimana). Sia per il caldo – stare in casa la sera si suda anche a stare seduto, e quindi ci sto il meno possibile – sia perché durante il giorno non mi ritaglio del tempo anche per questo. 

Comunque il tuoi messaggi sono arrivati, non dubitare. Io sto bene e pure tutti noi. Fra’ Alessandro é arrivato e anche per lui si é trattato di mettersi subito all’opera. Sí perché la scuola é iniziata quest’ultimo venerdi e, pertanto, al suo arrivo ha dovuto prendere conto di coloro che frequenteranno il collegio. L’asilo inizierá, invece, tra una settimana e precisamente lunedí 9 febbraio. Sono preso per le iscrizioni, un lavoro che mi assorbe molto tempo; anche perché sbrigo tutto il lavoro di segreteria. Attualmente ho 88 iscritti, ma prevedo che supereranno i 120 bambini. Quest’anno sto accettando anche quelli la cui etá é tra i due anni e i due anni e mezzo. Inoltre, sto ancora accompagnando i lavori di miglioramento e ampliamento delle aule della nostra futura scuola. Come se non bastasse ci sono i volontari, i quali sono benvenutissimi, peró per il sottoscritto richiede un’attenzione anche per loro. Insomma, il lavoro non manca e inizio alla mattina ad avere la maglietta fradicia per il caldo e la tolgo a sera, sempre se non l’ho cambiata a metá giornata dopo una doccia fredda per rinfrescarsi.
Ciao e alla prossima. p.Ago

 

Domenica 12 ottobre 2008

Ieri è stata un’altra domenica non nell’insegna dell’ordinarietá. Per iniziare, di buon mattino ero rimasto bloccato nella sabbia e non riuscivo con la macchina a venirne fuori se non con l’aiuto di due generosi mozambicani (che fortuna) e insieme abbiamo scavato con le mani.  Mi avevano riconosciuto che ero il padre e che stavo per recarmi in qualche comunità, pertanto mi aiutarono ma non lo fecero per chiedere soldi. Grazie a loro dopo mezz’ora ripartì per Mantimana. Arrivato in comunità m’hanno informato della morte di un anziano appartenente alla nostra chiesa.  Dopo la messa ci siamo recati a casa sua e ho improvvisato una veglia funebre all’ombra dell’albero (come di consueto): con salmi, lettura del vangelo e riflessione, preghiere spontanee, eucarestia alla moglie e alcuni familiari, benedizione del defunto (che era nella capanna, adagiato per terra su una stuoia e coperto da una coperta). Mi sono recato alla casa d’una anziana per l’eucarestia (come di consueto ogni qualvolta vado in questa comunità) che ha notevoli difficoltà a camminare. Di ritorno l’acqua del radiatore ha cominciato ad andare in ebollizione per il notevole sforzo che doveva sostenere trasportandoci e percorrendo la strada sabbiosa (eppure eravamo solo in 7).  A Matsinana (il primo villaggio che ho incontrato) ho chiesto acqua per raffreddare il motore.  Alla partenza altre 2 persone mi chiesero un passaggio fino a Marracuene, come potevo dire di no.  Cosa avrebbero capito se gli avessi spiegato il motivo del mio rifiuto alla loro richiesta.  Accettai pure loro e sono ripartito con la speranza di raggiungere il pozzo del prossimo villaggio prima che l’acqua ricominciasse e darmi noie.  A metà strada la temperatura era già alta, continuai ugualmente fino ad arrivare al pozzo di Hobyana.  Quando mi fermai la lancetta del manometro già da un paio di kilometri indicava il rosso.  Raffreddai ulteriormente il motore ad una temperatura ragionevole e ripartii.  Lungo il cammino altre due persone mi chiesero il passaggio, ma non mi fermai.  Per fortuna la strada che dovevo ancora percorrere aveva il tratto sabbioso solo per un paio di kilometri e poi potevo togliere la trazione per le quattro ruote motrici e, quindi, il motore avrebbe sostenuto meno sforzo e non si sarebbe riscaldato eccessivamente.  Arrivai al fiume, infatti, senza più avere problemi.  Erano le 14 e 30, eppure lo stomaco non mi diceva nulla, nonostante vi avevo messo un caffè alle 6 e 30 prima di partire.  Un caldo sole quasi simile a quello estivo non dava fastidio e c’era un pulito cielo azzurro ventilato da un piacevole vento.  Quando però alla 15 mi sedetti non mi dispiaceva la frescura delle pareti di casa e l’acqua fresca la prendevo volentieri. Mi devo ricordare di riprendere con me una tanica d’acqua, come già qualche mese fa mi ero attrezzato per tale problema.
Buona settimana e alla prossima.


Domenica 1 giugno 2008

Quest’ultima domenica è stata una grande festa a Macaneta, comunità a 5 km al di là del fiume.  E’ stata la festa del Sacro Cuore di Gesù, Patrono della comunità.  La celebrazione era fissata per le nove ed io pensai di arrivare con largo anticipo, per dare la possibilità a coloro che avessero desiderato  di accostarsi alla confessione.  Un quarto alle otto arrivai, ma la cappella era ancora chiusa.  Erano presenti solo tre donne che avevano già acceso il fuoco e stavano preparando la riserva d’acqua andando e ritornando continuamente dal pozzo (distante – per loro fortuna – solo 500 mt) e riempivano un grande barile per il fabbisogno della giornata.  Sicuramente – pensai – ci sarà un grande afflusso di gente. Perché quando c’è qualcosa da mangiare vengono in molti.  Così avvenne. Qualcuno, nel frattempo, cominciava ad arrivare e arrivò anche la macchina di Radio Maria (mozambicana).  Mi ricordai, infatti, che l’animatore della comunità mi disse che quest’anno volevano fare le cose in grande.  Lo stesso animatore mi chiamò al telefonino chiedendomi di andargli incontro con la macchina per caricare il generatore di energia elettrica, che sarebbe servito per far funzionare le apparecchiature della suddetta radio.  A tre kilometri dalla cappella lo incontrai sudato che portava con sé tale arnese e in mano un bottiglione di benzina per farlo funzionare. Fuori dalla cappella cominciavano a brulicare le persone che man mano arrivavano si salutavano.  Alcune donne s’erano aggiunte alle prime cuciniere e alcune cominciavano a tirare il collo alle galline per spennarle e per metterle poi in padella, altre stavano pulendo il pesce, mentre i pentoloni del riso erano sul fuoco. Erano le nove e un contrordine fece riportare dentro la cappella panche, sedie, tronchi, stuoie, altare… che poco prima vennero appositamente preparati all’aperto sotto gli alberi. C’era, infatti, un vento freddo e fastidioso che avrebbe disturbato la celebrazione. Bastarono cinque minuti e tutto fu risistemato all’interno.  Anche le apparecchiature della radio vennero montate all’interno della cappella e nel frattempo le danzatrici insieme alle addette dei tamburi e dei canti iniziarono le prove.  Io mi sedetti a fianco della porta d’ingresso e osservavo e apprezzavo le prove di canto unitamente alle rispettive danze (anche se le conoscevo ormai da tempo).  Notavo una buona organizzazione per ogni cosa e ciascuno sapeva qual’era il suo compito.  Le donne anziane s’erano sedute al loro solito posto adagiandosi sulla stuoia, gli uomini sui tronchi, altri sulle sedie di plastica (appositamente portate da casa per la celebrazione).  Provarono tutti i canti (una ventina) con le rispettive danze che avrebbero poi eseguito durante la Messa.  Erano quasi le dieci, nessuno pensò alla confessione.  All’ultimo canto che stavano per provare (ch’era il canto finale della Messa) mi fecero cenno che anch’io potevo prepararmi e che anche le apparecchiature della radio erano pronte. Si iniziò solennemente e da fuori della cappella venni accompagnano all’altare dalle danzatrici che m’accompagnavano danzando.  Erano le dieci (un’ora di ritardo dall’ora stabilita; ma qui è normale), la cappella era gremita di gente, quasi tutti partecipavano al canto ritmato dai tamburi maestralmente percossi dalle donne.  Dalla finestra (dai vetri rotti) entravano vampate di buon soffritto d’aglio che per ripararsi dal vento – le donne - cucinavano a fianco del muro della cappella. Provai un po’ d’emozione quando mi trovai davanti al microfono della radio; era una cosa insolita per me che ogni domenica non mi servivo di microfoni, né erano necessari.  La celebrazione era iniziata e religiosamente raccolti si svolse la Messa ben animata con canti e danze.  Le letture vennero tutte lette in due lingue (Portoghese e Ronga, che è la lingua locale) e pure la mia omelia venne dall’animatore tradotta in Lingua, per consentire alle donne anziane di comprendere la riflessione.  Le preghiere dei fedeli vennero – come al solito – fatte spontaneamente da chi voleva intervenire.  Per la ricorrenza avevano preparato un ricco offertorio costituito dai loro prodotti della terra (patate dolci, mandioca, cipolle, pomodori, covi, banane…) e che alla fine della Messa m’avrebbero caricato sulla macchina. Alle dodici e quaranta uscimmo dalla cappella, la Messa era finita e si dava inizio alla confraternizzazione.  Nonostante c’era un vento freddo il sole era molto caldo e ben volentieri ci si lasciava baciare dai suoi calorosi raggi.  In poco tempo sotto un’ albero prepararono il tavolo d’onore, al quale era riservato il posto per me, per l’animatore della comunità e per gli ospiti (le quattro persone di Radio Maria).  La gente della comunità presero dall’interno della cappella quanto c’era d’utile per sedersi.  Le donne anziane si sedettero sulle stuoie, mentre quelle giovani si predisponevano per il servizio e le ragazze (le danzatrici) portavano il piatto preparato (colmo di riso e un pezzo di pesce e uno di pollo) a tutti i partecipanti alla festa del Patrono.  Le addette alla cucina avevano calcolato perfettamente i tempi per preparare il tutto e la quantità che in poco tempo venne consumata e innaffiata da acqua (poco limpida) attinta a pochi metri di profondità. La Messa sarebbe stata trasmessa fin quasi a metà del vasto Mozambico.  Era il massimo che potevano fare, perché tale radio non dispone di una buona e efficiente apparecchiatura e non gli consente d’avere una copertura dell’intero territorio nazionale. Vi saluto tutti col desiderio che stiate tutti bene e che la salute vi accompagni costantemente.  Vi ricordo al Signore e che vi benedica e vi accompagni.
Ciao, p. Ago


05 aprile 2008

Ciao, è sempre una bella notizia sapere che state tutti bene e vi auguro che possiate continuare a godere i benefici della salute. Noi non abbiamo avuto le migliaia di persone che in Santuario vi hanno fatto compagnia durante i giorni festivi, anzi per noi non ci sono state nemmeno le vacanze.  Il calendario mozambicano non contempla le festività della chiesa cattolica né quelle dei mussulmani.  La settimana santa, pertanto, non ha avuto alcuna interruzione ed è stata una delle tante lavorative.  Nemmeno la scuola aveva previsto interruzioni, quindi anche per noi è stato un di più che s’è aggiunto all’ordinario. Il giorno di Pasqua era piovoso e nella cappella del villaggio dov’ero andato al di la del fiume c’erano la metà delle persone che la frequentano (non qualche migliaio come da voi, ma qualche decina).  La gente non possiede indumenti adeguati, ne calzature per la pioggia, né ombrelli.  Ogni volta che piove, poche persone escono di casa.  Inoltre, la celebrazione è stata disturbata dalla pioggia che batteva sulla lamiera e mi costringeva ad urlare per farmi sentire, oltre ai gocciolamenti che spingevano a spostarci. Il giorno di Pasqua m’era venuto il pensiero delle solenni cerimonie italiane nelle nostre chiese e confrontando la mia messa… che differenza.  Soprattutto ho ricordato tutte le persone che conosco e che riuscivo a ricordare; tra queste pure tutti voi del santuario: vi ricambio la preghiera, i saluti, i ricordi. Se in Italia si è stanchi di mangiare i panettoni, in Africa non è la stessa cosa e la gente non sa nemmeno cosa sono.  I nostri ragazzi, infatti, per la prima volta hanno visto e assaporato un dolce dei ricchi.  Sì perché per loro il panettone è un dolce che in Africa solo i bianchi possono permetterselo (non viene prodotto ed è importato, quindi il costo è proibitivo anche per noi - se si considera il tenore di vita dei mozambicani in proporzione al costo di un panettone).  Fortuna vuole che l’italiano (così lo chiamiamo il connazionale che commercia e importa alimentari qui in città di Maputo) non riuscì a vendere tutti i panettoni prima della data di scadenza indicata sulla confezione e così - fortuna per noi - beneficiammo di una cinquantina di questi gustosi e desiderati (anche per noi) dolci (che sono quelli, non di marca, ma…), e com’erano buoni (sapendo che non costavano a noi alcun centesimo)!  Ne abbiamo ancora alcuni e li conserviamo per le grandi feste. Grazie per le buone intenzioni che manifesti, del 5 x  mille, della disponibilità per le offerte, non posso che ringraziarvi con la preghiera, ricordandovi al Signore e mettendo nelle sue mani tutto quanto vorreste porgli davanti. Ti saluto e saluto tutti coloro che ho conosciuto: a voi tutti i miei cari saluti uniti al  desiderio che la salute vi accompagni benevolmente. 
Ciao, p. ago.


10 febbraio 2008

Quaggiù ho ritrovato quanto ormai da tempo conoscevo e ho ripreso senza perder tempo, perché il lavoro che m’attendeva era molto.  Mentre l’anno scolastico è iniziato da due settimane, lunedì (11 febbraio) inizia la nostra scuola materna e in queste settimane ho avuto un bel daffare per preparare il necessario.  Per fortuna non fa esageratamente caldo, c’è molta umidità e questa è anche dovuta a continui e frequenti temporali, che per il resto rinfresca il clima.  La gente, invece, è preoccupata perché le continue e frequenti piogge gli fanno marcire i loro raccolti. Per le offerte ricevute e che mi comunichi, ti e vi ringrazio tutti.  Vi ricordo ringraziando il Signore per tutti voi e celebrando secondo le vostre intenzioni.

Vi saluto tutti, ciao p. ago


Questa mattina è stata piovosa e nonostante il brutto tempo sono andato ugualmente nella comunità, che di solito quando piove è quasi inutile andarci.  Infatti, erano poche le persone che incontrai nella cappella.  Erano venute senza ombrello (che non possiedono) - nonostante la pioggia torrenziale - perchè sapevano che oggi sarebbe arrivato per loro il padre.  Avevano camminato a piedi scalzi e con le ciabatte infradito nelle mani.  Prima di entrare nella cappella, hanno lavato i piedi dal fango ad una pozza d'acqua.  Hanno lasciato le ciabatte fuori dalla cappella e vi sono entrate per sedersi per terra adagiati/e su una stuoia.  Durante la messa - disturbata dalla pioggia che cadeva sulla lamiera e dal fracasso che ci accompagnava per tutta la celebrazione - ci si doveva spostare per non ricevere sulla testa ciò che dal tetto gocciolava. La mia gente è stata contenta di rivedermi in buona salute, anche se più bianco del solito. Calorosamente mi hanno accolto e allo stesso modo hanno manifestato il loro benvenuto alle due signore che vennero con me dall'Italia. La strada che percorsi era fangosa e con molte pozze d'acqua, a volte anche profonde.  E' mancato poco che rimanessi bloccato nel fango.  Ci voleva grinta e scaltrezza per non rimanere irrimediabilmente bloccati. E' stata una domenica come tante - se si considera che si è in Africa.  Ma appena tornati dall'Italia si notano le diversità. Ciao e nuovamente saluti a tutti voi .
Il Signore vi accompagni e vi benedica. p. Ago


13 settembre2006

Sai dove ha partorito la nostra domestica un mese fa? Sulla macchina,  mentre stava recandosi in ospedale per tale evento. Lei non sa come lo chiamerà perché spetta all'autista dell'auto dare il nome al bambino. Io, invece, domenica scorsa ho dato il passaggio ad una giovane, già madre  di due figli, che aveva partorito sulla strada mentre anche lei, per tale  attesa - accompagnata dalla madre - si recava a piedi in ospedale (che  distava - da dove le ho incontrate - 6 km). Uscito dalla cappella di  Macaneta (dov'ero andato per celebrare la messa) le due donne mi attendevano per tale passaggio. In braccio aveva il figlio appena nato. Il marito  della giovane madre, era in Sud Africa dove, come molti mozambicani, si era recato per cercare lavoro. Quest'ultima domenica, invece,  come al solito ero uscito alle sette del mattino per andare a Mantimana (villaggio al di là del fiume distante un  ventina di km). Di ritorno, a circa metà strada e verso le 12,30 mi fermai  costretto dall'acqua in ebollizione del radiatore. Com'era successo non  sapevo spiegarmelo, non era mai successo con la macchina che di solito  utilizzo. Lasciai raffreddare il motore e nel frattempo ho aggiunto l'acqua  mancante. Controllai il motore e quand'era in condizioni per ripartire  riaccesi la macchina, che purtroppo non ne voleva sapere. Dopo aver informato a casa dell'avaria al motore, attesi che mi venissero  a rimorchiare con un'altra macchina. Attesi più o meno un'ora. Era il tempo necessario per giungere fin là. Nemmeno rimorchiata il motore volle mettersi in moto. Non rimase altro  che pazientemente tornare rimorchiati. Il guaio é che dopo un km circa dovemmo rinunciarvi. C'era troppa sabbia e il peso della macchina  rimorchiata non permetteva alla prima di tirarla con sé. Dopo vari  tentativi, decisi di telefonare ad un nostro parrocchiano di un villaggio vicino, il quale rispose che per il padre prontamente sarebbe venuto con il  suo trattore. Attesi anche questa volta un'ora e più, poi finalmente arrivò. Non  sembrava vero che la macchina si muovesse dietro quel mezzo d'antiquariato. Dopo qualche centinaia di metri si spezzò la corda, che riannodammo e poi  ripartimmo. Un km circa e di nuovo la corda si spezzò, la sabbia creava un  forte attrito per la macchina rimorchiata e sottoponeva la corda alla prova  della sua resistenza.  Ripartimmo e più volte, sempre a causa della stesso  problema, riannodammo la corda. Terminata la strada sabbiosa, cominciò  quella con le buche, o meglio dei crateri. La corda - ormai accorciata per  i nodi - venne nuovamente messa alla prova e nuovamente venne più volte riannodata ogni volta che si spezzava. Al crepuscolo, dopo aver perso molto tempo a causa della corda, giungemmo  al fiume. Attraversato e ormai sulla sponda di Marracuene, alla gente non sembrava  vero vedere la macchina del padre rimorchiata. Si poteva assistere a tale spettacolo per la macchina di altre persone, ma della macchina del padre  proprio no. Tutti sembravano meccanici e guardavano dentro il vano motore sentenziando la causa dell'avaria. Per fortuna non avevo nessuna  attrezzatura, altrimenti - anche se era orma buio - mi avrebbero smontato il  motore. La loro intenzione era quella di rendersi utili e poter fare un  favore al padre, il quale (cioè io) non sapeva come fare per far capire loro  che pur apprezzando la loro generosa e nobile intenzione non voleva che  pensassero che fossero incompetenti (anche se lo erano) né si offendessero nel far capire di non disturbarsi e sporcarsi le mani (oltre ai vestiti che si erano già macchiati). Inoltre a quell'ora e col buio non eravamo nelle  condizioni migliori per lavorare e scoprire il guasto. Finalmente, alle 18,30, arrivai a casa con la macchina. Non avevo fame,  anche se nello stomaco avevo solo il caffè del mattino. Avevo però sete. Ringraziai l'ACI mozambicana del trattore, che si preparava per ritornare  al proprio villaggio al di là del fiume e nel cuore della savana sotto un  cielo splendidamente stellato con un'infinità di stelle.

Ciao e alla prossima, p. Aago.

Era una domenica importante…..19 luglio 2009

Quest’ultima domenica alle sette e un quarto del mattino eravamo alla sponda del fiume per recarci alla comunità di Mantimana (distante una ventina di kilometri), ma fino ad un quarto alle otto il batelão non ci ha traghettato dall’altra parte.

In questo tempo invernale, infatti, l’orario della prima attraversata è molto elastico (anche se per tutto l’anno l’ora della traversata è fissata per le sette).

Quando giunsi a metà del percorso - e la quantità di sabbia sulla strada era aumentata - la macchina non andava più avanti, mi accorsi che si era guastata la trazione e senza le quattro ruote motrici non saremmo mai arrivati nella comunità.

Non potevamo non andare nella comunità di Mantimana.

Era una domenica importante, quella domenica, 19 di luglio. Telefonai a Alberto che risiede in quella comunità perché venisse col suo trattore e col carro.

Tra le tante strade che si potevano percorrere per recarsi a Mantimana, il signor Alberto ebbe difficoltà a localizzarci e dopo un’ora e mezza d’attesa giunse dov’eravamo.

Saliti sul carro ci sembrava di rivivere la nostra infanzia, quando ancora bambini si andava nei campi. Il paesaggio della savana che stavamo vivendo, però, era diverso.

Fu così che io, i coniugi Salvetti e due volontari del GRIMM (che casualmente - prima di ritornare in Italia - erano passati a Marracuene per salutarci) arrivammo nella comunità di Mantimana e la gente che ci aspettava - nonostante le tre ore di ritardo - non si era allontanata, né tornata alle loro case, bensì ci avevano aspettati.

Era una domenica importante, quella domenica, 19 di luglio.


Dopo i saluti, alle undici e mezza si diede inizio alla messa, che solitamente è celebrata (orario approssimativo) verso le otto e trenta.


Per farmi perdonare del ritardo, promisi che la predica sarebbe stata corta, ma nonostante tutto uscimmo dalla cappella alle tredici e un quarto.


La comunità ci accompagnò al primo pozzo - che era situato in prossimità della cappella - e con i loro canti e danze partecipò alla benedizione della fonte.


Poi, coloro che abitavano in prossimità del secondo e del terzo pozzo salirono con noi sul carro e - come se fosse una scampagnata - ci recammo alle rispettive fonti d’acqua che vennero anch’esse benedette. Il signor Salvetti, non mancò di rallegrare la giornata con la sua fisarmonica (anche se la gente del posto non aveva mai visto né conosceva quello strumento e chiese che cos’era, come funzionava e come si chiamava).


Era una domenica importante per la comunità di Mantimana quella domenica, 19 di luglio: conoscere e ringraziare il signor Salvetti.


Il quale - tre anni fa - era stato tra noi e aveva visitato le nostre missioni in Mozambico.


Colpito dall’esperienza vissuta, tornato in Italia maturò l’intenzione di raccogliere dei soldi per realizzare almeno un pozzo nella località che necessitava maggiormente.


Con la moglie era, ora, tornato appositamente in Mozambico per vedere realizzata la sua intenzione. Con i soldi che con la sua fisarmonica raccolse in Italia e che aveva inviato a noi vide realizzato non un solo pozzo bensì tre pozzi.


Nel caldo pomeriggio invernale - con cielo azzurro e limpido - si concluse la nostra visita ai pozzi, realizzati con la sensibilità di molte persone che con la loro offerta contribuirono all’intenzione di un padre di famiglia (il signor Salvetti) che dopo la sua prima esperienza in Mozambico (nel 2006) rimase colpito dalle misere condizioni di vita di molte persone mozambicane.


Quest’ultima domenica, giungemmo a casa che erano quasi le diciassette.


Non avvertivamo fame, avevamo solo apprezzato l’acqua di ogni pozzo, la stessa che poteva beneficiare la gente che abita presso queste fonti d’acqua.